GJOrchestra

L'orchestra jazz di Lodi diretta dal maestro Max Farina.

Presentazione

Il direttore racconta l'orchestra

La passione per la musica non viene solo perché si vuole suonare uno strumento o perché piace ascoltare una melodia ma è anche perché si vuole stare con altre persone, crescere insieme, vivere determinate esperienze, condividere i momenti di studio, di gioia e di sconforto, le amicizie, gli amori: la musica per me è vivere.

Ci sono vari generi musicali e ognuno di loro può esprimere qualsiasi tipo di emozione e di sentimento, le note sono come parole che, se interpretate nel modo giusto, ti possono fare viaggiare con la fantasia in qualsiasi posto del mondo.

Personalmente sono passato dalla musica leggera alla lirica, dalla classica alla contemporanea a quella popolare e alla fine al jazz.

Tutto iniziò con alcuni amici che avevano in mente un unico progetto, fare musica propria dando libero sfogo alla fantasia musicale individuale con schemi precisi ma con molta improvvisazione, la scelta era una sola: il Jazz.

Fra questi amici c’era un giovane tastierista: Massimiliano Colombi. Lo conoscevo da anni ma non avevo mai avuto il piacere di suonare con lui, fra l’altro conoscevo molto bene i suoi genitori e soprattutto suo nonno che era stato uno dei miei primi Maestri.

Eravamo un quintetto abbastanza affiatato ma dopo qualche concerto ci siamo accorti che le nostre strade si sarebbero divise per raggiungere obiettivi differenti.

Colombi riuscì a trovare alcuni musicisti per formare una big band jazz sullo stile swing di Glenn Miller, la prima nel Lodigiano; io continuai con il quintetto e qualche mese dopo ricevetti una telefonata: "Max, avrei bisogno di un primo sax contralto in orchestra…"; per quattro anni suonai nella sua orchestra dove lui non suonava ma dirigeva, in modo semplice e preciso.

Le esigenze della vita lo portarono a lasciare la musica per dedicarsi alla famiglia e al suo lavoro di giornalista e, purtroppo, l’orchestra si divise.

Eccomi a suonare con altre big band e ancora una volta musica classica a scuola, con un insolito quartetto di amici, Bruno Bardoni, Marco Montironi e Luigi Botti, dopo l’ennesima "fuga", non per noia ma per provocazione, appoggiai sui leggii delle parti musicali che suonavo con Massimiliano: piacque a tutti, il divertimento era tanto e allora perché non ricostruire la vecchia big band? La difficoltà principale era riuscire a trovare dei buoni musicisti con la voglia di fare jazz come nelle vecchie orchestre degli anni 30/40 e soprattutto con un nuovo intento, suonare solo per puro divertimento e per le iniziative socio culturali, praticamente con un unico compenso, quello della solidarietà.

Era un progetto ambizioso ma era sempre stato un mio chiodo fisso fin da ragazzino, da quando andai a suonare quattordicenne all’ospedale Fatebenefratelli e vidi come persone meno fortunate di me si divertivano con la mia musica.

A questo punto il quintetto passò in secondo piano e ci misimo alla ricerca di altri musicisti che avessero la passione per la musica e che volessero fare parte di un'orchestra jazz. La tenacia e l'impegno alla fine furono ricompensati, riuscimmo a "reclutare" fra amici, conoscenti e allievi di varie scuole un piccolo gruppo di "volontari" e incominciammo a formare la Gerundia Jazz Orchestra.

Un altro scoglio da superare era quello di creare un insieme musicale con elementi provenienti da preparazioni didattiche differenti, un'orchestra jazz, come del resto tutti i gruppi musicali, ha bisogno di compattezza e di uniformita' di suoni; qui intervenne la costanza e la perseveranza di tutti gli elementi della G.J.Orchestra, i quali riuscirono ad esibirsi per la prima volta dopo quattro mesi dalla loro unione. I risultati non furono del tutto soddisfacenti, anche perche' non c'era l'organico completo che prevede un'orchestra jazz, ma le voci di questo concerto fatto da musicisti non professionisti con tanta buona volontà e tantissimo buon umore, si diffusero per tutto il Lodigiano e fecero in modo che altri si unirono alla loro orchestra e al loro progetto, a questo punto la G.J.Orchestra riuscì a compattarsi in un unico e raro nucleo di "simpatici burloni".

L'orchestra ormai era fatta, ora mancava solo un'affermazione positiva da parte del pubblico il quale non si fece aspettare molto: infatti, la G.J.Orchestra ha cominciato ad esibirsi in varie piazze, prima nel Lodigiano poi allargando i propri confini musicali al di fuori della propria provincia, esibendosi in molti teatri Italiani e partecipando anche a manifestazioni all’estero in particolare in Germania e in Svizzera.

Il primo disco che abbiamo inciso “Over The Street” lo abbiamo dedicato a Massimiliano Colombi, amico, musicista e scrittore: probabilmente senza di lui la G.J. Orchestra oggi non esisterebbe e non avremmo mai avuto il piacere di vivere il jazz come un grande e profondo amore.

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